Isotta-fraschini: auto elettriche di prestigio

Uno dei marchi storici dell’automobilismo italiano ha scelto di riprendere la propria attività dopo circa 70 anni di stop assoluto. Stiamo parlando di Isotta-Fraschini, azienda che aveva la sua sede principale a Milano e ha scelto di trasferirla nell’Emilia-Romagna, più precisamente tra Modena e Bologna con due centri. Il brand ha manifestato la propria intenzione di cimentarsi nell’ambito delle vetture elettriche, proponendo comunque auto di alto rango per una clientela selezionata.

Le origini di un marchio ricco di storia

L’azienda Isotta Fraschini trae le sue origini da molto lontano. La sua nascita risale infatti al 1900, per opera di Cesare Isotta e di Antonio, Oreste e Vincenzo Fraschini, che erano tre fratelli. L’utilizzo di nuovi mezzi motoristici su quattro gomme era solo agli albori e l’azienda era dedita prettamente alla manutenzione, alla riparazione e alla vendita di vetture di diverso tipo. Il 1919 fu l’anno della prestigiosa Tipo 8, dotata di un rivoluzionario motore ad otto cilindri e impreziosita da prestazioni considerate all’avanguardia per l’epoca. Grazie a questo modello, il marchio divenne un vero e proprio mito, desiderato da numerose personalità quali il Principe Umberto di Savoia, Benito Mussolini, Rodolfo Valentino e Gabriele D’Annunzio.

auto-elettrica-isotta-fraschini

Col passare degli anni, il marchio iniziò una fase di profondo declino, che culminò con un terribile calo del capitale intorno al 1929, dovuto anche ad un autentico crollo della Borsa di New York. L’azienda fu venduta al presidente Mazzotti e all’amministratore delegato Cattaneo, ma non vi fu alcuna sostanziale inversione di tendenza. Dopo la seconda guerra mondiale, fu lanciato il modello 8C Monterosa, anche se la sua produzione fu resa difficoltosa da una situazione economica sempre più stagnante. Nel 1949, la società fu posta in amministrazione controllata e dopo un ulteriore anno smise di produrre automobili in seguito alla nomina del liquidatore giudiziale.

Una ripartenza in grande stile

A dire la verità, la scelta di introdurre nuove auto elettriche Isotta Fraschini non corrisponde al primo tentativo di rientro di questo glorioso marchio. Infatti, nel 1993, la grande firma dell’automobilismo nostrano si era ripresentata con la produzione di due modelli. Il primo corrispondeva alla T8, presente in soli quattro esemplari e con un motore anteriore formato da una sequenza di otto cilindri. La seconda proposta era la T12, comparsa in un singolo esemplare nel 1992 sotto forma di una piccola berlina a quattro posti motorizzata Audi. La rinascita si concluse con un nulla di fatto a causa della bancarotta della neonata azienda.

Ora sembra giunto il momento di un ritorno in grande stile, con un investimento dichiarato pari a ben 4 milioni di euro. A tale cifra, bisogna aggiungere un ulteriore milione e mezzo garantito dalla regione Emilia-Romagna. Una simile operazione finanziaria farebbe parte di un discorso a più ampio raggio, dovuto ad un bando regionale collegato alla legge 14/2014. Tutto inizierà con l’ausilio di due grandi marchi italiani ancora in fervente attività, quali FerrariLamborghini, pronti ad investire 56 milioni per la nascita di un grande gruppo industriale. Gli ingredienti per far tornare Isotta-Fraschini almeno ad ottimi livelli sembrano esserci tutti.

L’idea di investire in misura cospicua sui modelli elettrici

Cosa sarà proposto dalla nuova Isotta Fraschini? Come già accennato nelle righe precedenti, si parla ampiamente di un investimento non da poco su vetture elettriche. Stiamo comunque parlando di mezzi motoristici impreziositi da elevate prestazioni, capaci di muoversi a dovere su ogni tipo di terreno e dotate di soluzioni tecnologiche all’avanguardia sotto tutti i punti di vista. Oltre agli investimenti dichiarati, va posta in evidenza anche la prospettiva di assumere più di 500 dipendenti, la maggior parte dei quali laureati e in grado di dare nuovo lustro ad un nome leggendario.

Le auto elettriche di Isotta-Fraschini sono una risposta immediata alle proposte portate avanti da altri marchi che, nei tempi di massimo splendore, rappresentavano una concorrenza diretta. Ad esempio, la casa spagnola Hispano-Suiza ha presentato un prototipo di alto rango interamente elettrico in occasione del Salone di Ginevra. Inoltre, durante lo stesso evento di presentazione dei principali modelli automobilistici, Pininfarina è entrata a sua volta a gamba tesa nel segmento con la sua berlina di grandi dimensioni e performance Battista. Nel corso dei prossimi mesi, scopriremo se Isotta-Fraschini riuscirà a dare vigore alle proprie ambizioni.

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1 COMMENT

  1. Un modello per i settori sociali meno abbienti potevano anche proporlo, visto che costruire esclusivamente tipologie di veicoli di alta gamma non porti molta fortuna all’ex marchio milanese.
    Altresì non è propriamente nelle specifiche del M5S, occuparsi del benessere esclusivo delle classi economicamente importanti. Nella fattispecie, credo che a tutti gli italiani piacerebbe guidare una Isotta Fraschini.
    Con ossequio Fabio Orazi

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